La Legge n. 132/2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 settembre ed entrerà in vigore venerdì 10 ottobre 2025.
L’Italia è il primo Paese europeo dotato di un quadro normativo organico sul tema dell’Intelligenza Artificiale.
Il traguardo storico di armonizzazione della norma nazionale con il Regolamento europeo (2024/1689) ha l’obiettivo dichiarato di disciplinare:
- la governance di applicazione (autorità, coordinamento e spazi di sperimentazione normativa);
- i settori specifici di applicazione (pubblica amministrazione, sanità, giustizia, lavoro e professioni);
- i profili penali e le deleghe necessarie ad identificare le condotte virtuose e le conseguenze delle condotte illecite.
Composta di 28 articoli suddivisa in sei Capi la nuova legge non introduce nuovi obblighi rispetto al Regolamento (AI Act), ma funge da suo valido complemento tenendo conto delle specificità del nostro contesto nazionale.
La legge si ispira ai princìpi guida del Regolamento EU, ovvero:
- Visione antropocentrica: centralità della persona;
- Tutela e dignità dei diritti fondamentali e vigilanza sui rischi sociali ed economici;
- Uguaglianza, non discriminazione e pregiudizio;
- Protezione dei dati personali e sicurezza informatica;
- Obblighi informativi.
Se i princìpi sono un punto di contatto tra la norma nazionale e il Regolamento europeo, la legge nazionale si discosta, e di molto, nella loro interpretazione.
Infatti, mentre il Regolamento europeo (AI Act) adotta un principio fondato su livelli di rischio applicabili trasversalmente su tutti i settori, la normativa italiana si focalizza su aree specifiche ritenute di rilevanza particolare, quali l’ambito sanitario, la ricerca scientifica, il lavoro, le professioni intellettuali, la giustizia e la pubblica amministrazione, la giustizia penale ed il diritto d’autore.
Designate numerose Autorità competenti in materia di AI, a conferma che si tratta di un tema trasversale a moltissimi campi di applicazione.
Nonostante la buona prova del legislatore sono numerose le disposizione che restano ancora sospese in attesa dell’emanazione dei decreti o linee guida che definiscano compiutamente le modalità di attuazione; restiamo in fiduciosa attesa del completamento dell’opera.


