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La durata (massima) di conservazione dei dati

Il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali (GDPR) ha introdotto molte e articolate novità, in materia di trattamento dei dati personali, rispetto alla precedente normativa nazionale conosciuta con il nome di “Codice della Privacy”.

Tra le maggiori novità vi è senza dubbio l’esplicita previsione (sconosciuta fino al 2016) del divieto di conservare i dati personali per un tempo superiore a quello necessario allo scopo del trattamento (come si legge all’art. 5, comma 1, lett.e) del GDPR) che si si traduce, necessariamente, “nell’obbligo in capo al Titolare del trattamento di provvedere alla cancellazione dei dati raccolti una volta decorso il tempo necessario a perseguire lo scopo, non potendo essere conservati per periodi ulteriori“.

E se ogni regola ha la sua eccezione anche questa ha la sua.

Infatti, il Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati consente di conservare i dati per un tempo maggiore, eccedente quindi la finalità perseguita (e compiuta) della loro raccolta, purché gli stessi dati siano trattati esclusivamente a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o per fini statistici e previa attuazione di adeguate misure tecniche e organizzative poste a tutela dei soggetti e delle libertà dell’interessato (corrispondente al principio “della limitazione della conservazione”).

Ma c’è una tipologia di dati che sfugge a qualsiasi limitazione di durata della loro conservazione e afferisce a dati davvero molto particolari, i più particolari tra i dati particolari (gli ex “dati sensibili”), quelli relativi allo stato di salute (!)

Invero, e con giustificazione ad oggi inoppugnabile, la conservazione della documentazione sanitaria non è sottoposta ad alcun termine temporale. Infatti, come stabilito dalla Circolare del Ministero della Sanità del 19.12.1986 (n. 900) “le cartelle cliniche come i referti devono essere conservati per sempre, in virtù della loro ufficialità di fronte al diritto e perché costituiscono oggetto di ricerca in diversi campi.”

Per quanto sembri un paradosso, è proprio la valenza della particolare tipologia di dato e la delicatezza a cui afferisce che lo rende degno di tutela, fino al punto di garantirne la sua conservazione per sempre.

Prevenire è meglio che curare. Sempre.

I cookie, questi (ancora troppo!) sconosciuti

I cookie sono dei piccoli file di testo inviati in automatico dal sito internet che si sta visitando al programma che viene utilizzato per la navigazione come ad esempio Internet Explorer, oppure Firefox, Safari, Opera, Chrome…

Un numero ancora incredibilmente alto di navigatori non conosce l’obbligo di ottenere il consenso dell’utente (loro stessi) per l’installazione di cookie sul proprio terminale.

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Le indicazioni del Garante Privacy sul Decreto Trasparenza

Interessante intervento del Garante per la protezione dei dati personali che nei giorni scorsi, in risposta ai numerosi quesiti ricevuti da P.A. e imprese, ha  fornito al Ministero del Lavoro e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro le prime indicazioni sul Decreto trasparenza.

Nella medesima occasione il  Garante si è dichiarato  disponibile  ad avviare un tavolo di confronto volto a definire una corretta interpretazione delle norme introdotte dal  Decreto.

Il Decreto Trasparenza, che si applica ai contratti di tipo subordinato e ad altre forme di lavoro, ha introdotto, tra le numerose novità, l’obbligo per il datore di lavoro di informare adeguatamente i lavoratori nel caso utilizzi sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico, o per altre attività collegate al rapporto di lavoro e alla sua gestione.

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28 gennaio, Giornata europea della Protezione di Dati

Giunta alla sedicesima edizione, la giornata europea della protezione dei dati ha lo scopo di sensibilizzare e promuovere l’importanza della privacy e della protezione dei dati.

La data scelta coincide con quella in cui cui la convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei dati, nota come “Convenzione 108”; essa svolge un ruolo fondamentale nel diffondere il “modello europeo di protezione dei dati” a livello mondiale e viene utilizzata come fonte di ispirazione dai Paesi che intendono adottare nuove normative in materia di rispetto della vita privata od armonizzare quelle già esistenti con gli standard internazionali.

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Il riconoscimento facciale e le linee guida sulla videosorveglianza

Il 10 Luglio 2019 sono state pubblicate, dal comitato europeo per la protezione dei dati, le Linee guida sulla videosorveglianza con lo scopo di aiutare nell’applicazione del Regolamento (UE) 2016/679 in questo ambito.

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In arrivo Immuni: l’app per il tracciamento dei contagi

Immuni, l’app che effettuerà il trattamento dei contagi, è stata scelta tra le tante in gara e, grazie al suo funzionamento, risulta dare garanzie efficaci per il mantenimento del principio di minimizzazione dei dati.

Si basa su una tecnologia bluetooth low energy grazie alla quale non sarà implementata nessuna geolocalizzazione, infatti questa è una tecnologia di prossimità, che permetterà di capire quando due dispositivi sono vicini tra loro.

L’app sarà inoltre scaricabile solo su base volontaria e i dati in essa contenuti verranno conservati in un server in italia o, al massimo, in europa.

L’app funziona analizzando in maniera autonoma tutti i codici bluetooth con cui il dispositivo entra in stretto contatto. Grazie a questi, quando un cittadino risulta essere positivo, l’operatore sanitario richiede se l’app immuni è stata installata e, se vi è una risposta affermativa, genera un codice che il cittadino carica sull’app. Per ciascun codice di “positività”, il server analizza a ritroso i contatti che l’utente ha avuto e informa i potenziali contagiati invitandoli a eseguire il protocollo di prevenzione già in uso.

Al fine di garantire una maggiore trasparenza per gli utenti, è stato reso disponibile il codice sorgente dell’applicazione della Bending Spoons, la quale inoltre si è resa disponibile a modificare e aggiornare l’app nel caso siano necessarie modifiche per migliorarne la sicurezza.

Raccolta disposizioni Covid-19 con implicazioni privacy

Condividiamo il seguente documento offerto dal Garante Privacy. Se non sapete cosa leggere potete sbizzarvi…

Doc-Web: 9304313 – Data: 01/04/2020 (aggiornamento: 02/04/2020)

Raccolta delle principali disposizioni adottate in relazione allo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 aventi implicazioni in materia di protezione dei dati personali (AGGIORNATO AL 2 APRILE 2020) [964 k, pdf]

Attenzione alle false e-mail sui rimborsi del Fisco

Agenzia delle Entrate: Comunicato stampa 31 marzo 2020

Attenzione alle false email sui rimborsi del Fisco

In questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto diverse segnalazioni relative a nuove email di phishing che notificano ai destinatari rimborsi fiscali inesistenti con l’obiettivo di raccogliere informazioni riservate.

Le email in questione presentano come oggetto la dicitura “Notifica per il rimborso fiscale del 2019” e provengono da indirizzi email non riconducibili all’Agenzia delle Entrate.

L’Agenzia ha segnalato la comunicazione alla Polizia postale e raccomanda ai contribuenti di non aprire la mail e di cancellarla immediatamente, anche per evitare danni ai propri pc, tablet e smartphone. Inoltre, ricorda che non vengono mai inviate comunicazioni via email relative ai rimborsi fiscali e che sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it è possibile consultare la sezione “Come sono pagati i rimborsi” per conoscere le modalità corrette con cui vengono erogati.

Roma, 31 marzo 2020

Per il comunicato in versione PDF cliccare qui

Il garante multa Eni Gas e Luce per telemarketing e contratti non richiesti per 11,5 milioni

Sono stati circa 7200 i consumatori vittima delle condotte scorrette di Eni gas e luce (Egl). Dall’indagine è risultato come, nell’acquisizione di nuovi clienti mediante alcune agenzie esterne, vi fossero degli errori nell’organizzazione e nei gestionali.

L’Egl ha ricevuto due sanzioni: la prima, da 8,5 milioni di euro, in riguardo ad attività di telemarketing e teleselling mentre la seconda, da 3 milioni di euro, riguardante violazioni nella stipulazione di contratti non richiesti.

Per ulteriori informazioni: notizia ufficiale sul sito del garante privacy

Google si prepara a bloccare i cookie di terze parti: rivoluzione nel mondo delle pubblicità online

L’annuncio di Google può non sembrare una novità visto che i suoi competitor hanno già adottato strategie simili, ciononostante sarà questa operazione a stravolgere il mercato del marketing online in quanto google chrome gestisce quasi il 70% del traffico dati globale.

A fare l’annuncio è stato Justin Schuh, direttore di Google Engineering per Chrome, che conferma la decisione di fare in modo, in un paio d’anni, che nelle impostazioni di default i cookie di terze parti siano bloccati.

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